18.12.10

SALVATORE VAIANA, Una stretta di mani fra Racalmuto e Brosso


Nel suo breve ma significativo contributo al libro Intorno a una bandiera di Bianca Gera sui minatori della Società di Mutuo Soccorso di Brosso (comune montano del Piemonte), il prof. Gianni Tesio inizia citando Ciaula scopre la luna di Luigi Pirandello e poi Rosso Malpelo di Giovanni Verga, due opere di alta liricità che rappresentano il mondo sub umano delle miniere siciliane:
ne viene fuori un ideale collegamento fra due regioni estreme dell’Italia sui temi interconnessi dei minatori e del mutuo soccorso in Piemonte e in Sicilia.
A concretizzare questo collegamento contribuisce oggi un organizzatore culturale (oltre che bibliotecario e puntuale ricercatore di memorie storiche) di origini siciliane: Francesco Lucania. È sua, infatti, e di altri collaboratori, l’organizzazione della mostra Intorno a una bandiera. Il mutuo soccorso tra i minatori; iniziativa che segue di alcuni mesi un’analoga mostra ancora sul mutuo soccorso, I mille ricordi. Giuseppe Garibaldi nelle Società operaie, presentata a Ispica il 15 settembre 2008.
La mostra sarà inaugurata sabato 27 giugno e resterà aperta fino al 18 luglio. Essa è strutturata in due sezioni: la prima riguarda la storia dei minatori di Brosso (già presentata in Italia e all’estero); la seconda contiene testimonianze materiali e documenti scritti sulle miniere delle province di Agrigento e Caltanissetta che, assieme alle miniere dell’ennese e di Lercara Friddi, costituiscono l’area siciliana dello zolfo.
Se è vero che una tavoletta di argilla rinvenuta in contrada Pizzu Rosi (Ag) testimonia lo sfruttamento del minerale sulfureo per fini bellici nell’età della Roma imperiale, la storia moderna della Sicilia dello zolfo è relativamente più recente risalendo alla fine del Settecento, in seguito alla scoperta del metodo Le Blanc, utilizzato per la fabbricazione industriale della soda. La miniera fu un’occasione di lavoro per tanti braccianti e disoccupati, ma anche causa di sfruttamento bestiale, di dolore e di morte, tragici effetti descritti nelle loro opere da tanti scrittori siciliani dell'Ottocento e del Novecento: dai menzionati Verga e Pirandello ad Alessio Di Giovanni, Rosso di San Secondo, Nino Savarese, Francesco Lanza, Ignazio Buttitta, Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo.

Inattive ormai da alcuni decenni, delle miniere siciliane non rimane altro che salvare le testimonianze e coltivare la memoria. In questo senso va la mostra di Racalmuto.

.

Salvatore Vaiana

Nessun commento:

Posta un commento