23.12.17

C. MONTANA LAMPO - S. VAIANA, Diritti umani e cittadinanza, un ponte fra Scuola e Chiesa

2° CONVEGNO SUI DIRITTI UMANI

Essere cittadini: quale ius?

18 dicembre 2017

Palazzetto dello Sport – Canicattì



In questi due ultimi anni scolastici l'Istituto "Galilei" - una scuola di Stato, quindi laica - ha trovato un collegamento forte con la Chiesa agrigentina su una tematica dolorosamente attuale come quella dei migranti e sul loro diritto alla cittadinanza e più in generale sui diritti dell'uomo. 
L'accoglienza riservata dal Dirigente Scolastico Vincenzo Fontana al Cardinale Francesco Montenegro con una stretta di mano calorosa e un sincero sorriso e quel fascio di luce che si frappone fra i due simboleggiano plasticamente l'incontro fra due grandi istituzioni educative desiderose di unire le loro forze per un grande progetto di cambiamento che metta al centro l'uomo, al di là di ogni differenza religiosa, ideologica e politica.
Una personalità forte Montenegro, che nell'ultimo numero del settimanale diocesano "L'Amico del Popolo" scrive: "non accontentiamoci ma siamo audaci e intraprendenti"; e coerente con il messaggio evangelico questo settimanale che ne riflette il pensiero quando intitola IUS VITAE la prima pagina di un numero di ottobre. Ius vitae, quindi, ancor prima di ius soli, ius sanguinis, ius culturae. Insomma, il fondamento di ogni ius è la vita, ma per comprenderlo dobbiamo, usando una metafora di Montenegro, "metterci gli occhiali giusti per vedere che nell’altro c’è sempre un uomo". Ecco, è questo l'umanesimo vero, che è al di sopra di qualsiasi differenza inventata nel corso della storia dall’“uomo cattivo” come dice l'innocenza del bambino.
Il convegno

Ha aperto i lavori del 2° Convegno sui Diritti Umani Essere cittadini: quale ius? il Dirigente Scolastico dell’II.SS “Galileo Galilei” Prof. Vincenzo Fontana ringraziando gli intervenuti per la loro presenza e per i contributi offerti a una riflessione per l'azione. 

Hanno portato i saluti dell’Amministrazione e del consiglio comunali e del Commissariato di polizia di Canicattì rispettivamente la Prof.ssa Katia Farrauto, l’Avv. Alberto Tedesco, la Dott.ssa Maria Pontillo e il vicario foraneo don Giuseppe Argento. 

Hanno poi relazionato i proff. Giovanna Intoci sul tema Ius soli: storia e attualità, Giovanni Tesè su Cittadinanza, cultura e diritti umani (coadiuvato dagli alunni Valentina Ruggeri, Vincenzo Martines, Salvatore Napoli, Ilenia Giunta, Florentina Gabriela Carlin) e Salvatore Vaiana su Diritti umani e Cittadinanza: riflessioni e testimonianze personali.

Conduttrice e moderatrice della manifestazione è stata la Prof.ssa Concetta Montana Lampo, che ha anche curato i rapporti con la curia arcivescovile ed è stata la regista della manifestazione.

Al convegno hanno partecipato gli alunni degli Istituti comprensivi “Gangitano”, “Rapisardi” (Scuola Media “Pirandello”) e “Verga”, alcuni dei quali hanno declamato poesie e si sono esibiti in balletti, musiche e canti.

La band del “Galilei”, che si è esibita in musiche natalizie e del repertorio folk, era formata dal prof. Antonio Lo Brutto alla cornamusa e dagli alunni Antonio Lauricella della 4E AFM alla fisarmonica, Mattia Macaluso della 3B AFM al tamburo, Alessandro Campagna della 4A CAT al sax, Carlo Vergottini e Calogero Piranio della 3D AFM alla chitarra, Flavia Coniglio della 3° RIM alla chitarra. La corale è stata diretta dall'insegnante di Religione Anna Giordano.

All’organizzazione del convegno hanno contribuito la prof.ssa Serena Di Maida per la grafica, il prof. Melchiorre Lentini per il servizio fotografico e i tecnici Trupia e La Paglia per i servizi audio e video.


Il presepe sui diritti umani

Quest’anno l’Istituto “Galilei” ha voluto caratterizzare il presepe legandolo al tema della cittadinanza, aperto con questo significativo messaggio: “Tutti i diritti per tutti gli uomini perché tutti figli dello stesso Padre”.

Al presepe sono stati affiancati alcuni pannelli sui diritti umani, esposti al Palazzetto dello Sport durante il convegno. Queste alcune delle frasi ivi contenute, che sono un invito a una riflessione interiore, riportate nei pannelli:

“Lasciamoci interpellare dal bambino nella mangiatoia, ma lasciamoci interpellare anche dai bambini che non sono adagiati in una culla, ma giacciono nel rifugio sotterraneo per scappare ai bombardamenti, sul marciapiede di una grande città, sul fondo di un barcone sovraccarico di migranti: squallide mangiatoie di dignità” (Papa Francesco).

“La pace può prendere corpo solo nello scambio e nella complementarietà dei beni (e tra essi c’è anche la libertà), nel rispetto dei diritti umani e nella tolleranza delle diversità” (Cardinale Francesco Montenegro).

“Si tratta di costruire un modello di società in cui la libertà e i diritti dell’uomo, individuali e sociali, siano realizzati. Una società nella quale i diritti civili corrispondano ai diritti naturali” (Prof. Vincenzo Fontana).

Alla sua realizzazione hanno partecipato diversi alunni degli indirizzi AFM, CAT, Agrario e Moda guidati dall'insegnante di religione Melina Meli.


Le interviste dei media

Il convegno ha avuto ampio risalto nei mezzi di comunicazione attraverso le interviste di TRC, TVE e CORRIERE AGRIGENTINO al Dirigente Scolastico Prof. Vincenzo Fontana e al Cardinale Francesco Montenegro. 

Il Dirigente ha in esse messo in risalto l’attualità della tematica della cittadinanza, oggetto di un disegno di legge che fatica a venire alla luce pur non essendo “rivoluzionario” ma “temperato, come si dice”. Bisognerebbe “affrontare a livello europeo il diritto di cittadinanza” specialmente dopo la brexit della Gran Bretagna.

Nel nostro Istituto il tema della cittadinanza, ha puntualizzato il Dirigente, si inserisce in un più ampio “impegno culturale, didattico e pedagogico della nostra istituzione scolastica sul fronte dei diritti dell'uomo” (TVE) che portiamo avanti da circa tre anni e nel quale è stato rilevante e costruttivo il rapporto con il Cardinale Montenegro, con il quale "è il secondo appuntamento che abbiamo; l'anno scorso ne abbiamo già avuto uno, questo è il secondo e quindi continuiamo così, sperando di far sempre bene" (TRC). “Con la Chiesa cattolica – puntualizza Fontana – abbiamo avuto sempre un rapporto intenso perché riteniamo che alcuni valori siano condivisibili e che la dottrina sociale della Chiesa sia coniugabile o anche traducibile nei diritti dell’uomo” (CA).


L'intervento del Cardinale

Ciao a tutti.
Avete sentito tante cose interessanti e io non vi aggiungo niente, io semmai vi dico: Buon Natale. Lo volete questo augurio? No o sì?
Però vi dico questo - abbiamo parlato di immigrazione e altro - nel Natale, in molte delle nostre case c’è il presepe, e il presepe ricorda una storia vecchia, una storia vecchia di 2000 anni, quando una famiglia cercava un posto per far nascere un bambino, ma quella famiglia non riuscì a trovare un posto se non in una grotta. Quel bambino nacque, ma tanti altri bambini morirono perché Erode decise così. Questa storia non è finita, sta continuando nelle nostre terre. Ancora ci sono tanti Giuseppe e Maria che cercano un posto dove far nascere il loro bambino. Molti bambini sono nati nel barcone, sono morti per il freddo e la loro storia è finita così. C’è stato Erode che l’ha deciso nella strage degli innocenti.

Nel Mar Egeo l’anno scorso sono morti più di mille bambini. Nel Mar Mediterraneo ci sono trentaquattromila morti contati e probabilmente altrettanti non contati. Perché vi dico questo? e finisco, perché quella storia ha bisogno di trovare una conclusione; ma se dopo duemila anni resta la stessa, vuol dire che qualcosa non funziona. Giuseppe, Maria e Gesù continuano ad esserci, la gente che decide che quel bambino non debba nascere ancora c’è, e quella gente probabilmente siamo noi. E allora interroghiamoci, e soprattutto: è vero che abbiamo preparato il presepe a casa, credo che qua bisogna preparare i cuori a sapere accogliere chi viene da fuori. Vi dico soltanto che per noi quelle persone che vengono da lontano son tutti cattivi, diciamo fanno del male.

L’altro giorno un uomo di colore che veniva dall’Africa disse che, quando era piccolino, nel suo villaggio per la prima volta vide arrivare un uomo bianco. Si spaventò, si mise a piangere e a gridare, e disse: “È arrivato l’uomo cattivo. Corse dalla mamma a dire: “Mamma nel villaggio c’è un uomo cattivo, dobbiamo cacciarlo”. La madre si meravigliò, disse: “Chi è questo uomo cattivo?”. “È arrivato un uomo tutto bianco”. Vedete, per noi loro sono i cattivi; per loro noi siamo i cattivi. Forse abbiamo bisogno di metterci gli occhiali giusti per vedere che nell’altro c’è sempre un uomo.

E finisco con la storia di un giovane che andò da un saggio e gli chiese: “Senti, quand’è che finisce il buio della notte e comincia la luce del giorno?” E il saggio gli rispose: “Dillo tu”. E allora lui pensò e disse: “Aspetta, probabilmente è quando io distinguo un cespuglio, che è basso, da un albero, che è alto”. Quello gli disse: “No”. E allora disse: “Quando distinguo un agnello da un cane”. Disse: “No”. La terza risposta: “Quando distinguo un uomo da una donna”. E il saggio disse: “No”. Disse il ragazzo: “E allora dimmelo tu. Quand’è che finisce il buio e comincia la luce?”. Disse il saggio: “Quando tu nel volto di quell’uomo o nel volto di quella donna vedi un fratello o una sorella, solo allora finisce il buio della notte e comincia la luce del giorno”.

Ecco, credo che dirvi Buon Natale in questo contesto dove abbiamo parlato di diritti, di cittadinanza, ecco, ognuno di noi sappia vedere nell’altro, col colore della pelle scura o col colore della pelle chiara, un fratello o una sorella.


Mi fermo qui.

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