21.11.09

SALVATORE VAIANA, La secolare tradizione del giornalismo canicattinese

CD-ROM a cura dell'Assessorato alla P. I. e Cultura del Comune di Canicattì, 13 marzo 2004.
Pubblicato in "L'ARCI presenta IL PUNTO, Giornale canicattinese degli anni settanta fondato e diretto da Vincenzo Sena".
Realizzazione multimediale di Salvatore Vaiana.








Una tradizione ultra centenaria quella del giornalismo canicattinese, espressione di una comunità viva non solo sul piano economico, finanziario e commerciale, ma anche su quello politico e culturale. Le numerose testate che menzioneremo ne sono una inconfutabile testimonianza. Sono state pubblicate fra il il 1890 (La Pietra) e il 2002 (UNITRE Canicattì). Molti i numeri unici, spesso giornali scolastici o fogli di propaganda politica.

Molti i giornali e molti i giornalisti, spesso anche di grande valore. Il primo giornalista canicattinese di cui abbiamo notizia è l'avv. Vincenzo Macaluso esponente della Sinistra storica e fondatore del giornale "La Pietra" (Girgenti, 1866).

Fra i giornalisti di alto spessore del Novecento canicattinese vanno ricordati l'on. Domenico Salvatore Cigna, l'on. Giovanni Guarino Amella, il farmacista Diego Cigna e l'avv. Giuseppe Alaimo.

Nel giornalismo del primo Novecento desta stupore la copiosità di giornali socialisti. Precursore di questo filone politico è l'on. Cigna, avvocato, parlamentare socialista, poeta, brillante scrittore e oratore, che nel 1900 fonda La Folgore Socialista con il motto:

"L'amore che è in te stesso, in noi è l'universo:
l'odio che in te è ribellione, in noi è rivoluzione".

La primavera del giornalismo politico dura fino al 1922, anno della marcia su Roma e anno in cui Falce e Martello, diretto dal farm. Cigna, termina le pubblicazioni iniziate nel 1920. Diversi provvedimenti censori della libertà di stampa vengono emanati proprio a partire dal 1922 e fino al 1925 da Benito Mussolini.

Ma se il giornale socialista chiude, inizia le pubblicazioni L'idea fascista, organo della sezione del Partito nazionale fascista.

Nel corso del 1923, la ripresa delle violenze da parte delle squadre colpisce tutti i giornali di opposizione e molti tra quelli che riservano al fascismo e al governo solo qualche critica. Un segnale molto grave per la libertà di stampa è il regio decreto del governo del 15 luglio che Mussolini sospende per usarlo come una minaccia incombente sulla democrazia liberale.

Nel buco nero della libertà di stampa, durato fino al luglio del '43, si distingue per durata il Notiziario canicattinese.

Le testate che nella seconda metà del Novecento si distinguono per lunga presenza sono il quindicinale La Torre, fondato nel 1954 e diretto egregiamente dall'avv. Giuseppe Alaimo (ha cessato da tempo le pubblicazioni), e il quindicinale Canicattì nuova, fondato e diretto con raro spirito di abnegazione dal prof. Calogero Montanti (è tuttora in edicola).

In questo cinquantennio c'è da segnalare il diffuso fenomeno dei giornali scolastici, che testimoniano la vitalità e l'impegno della comunità scolastica: giornali delle scuole elementari (Tempo pieno e giornalismo, del 1° Circolo Didattico di Canicattì), medie (Al cominciar dell’erta, mensile della Scuola media "G. Verga") e superiori, dalle numerose testate del Liceo-Ginnasio "Ugo Foscolo" - Strabicus (1954), Sesta ora (1967), Lo Zibaldone (1969), Dimensione giovane (1971) - a Lo Spaziale (1970) dell'I.T.C.G. G. Galilei", alla più recente dell'IPSAA "R. Livatino", Nonsoloagricoltura (1999).

Non sono mancati anche giornali d'informazione della vita amministrativa, talvolta segni di un'attività feconda e trait d'union fra amministratori e cittadini: Il Comune, notiziario di vita politica e amministrativa (1988), Città di Canicattì, giornale d'informazione dell'attività amministrativa, che esce tuttora come inserto di "Canicattì nuova".

Un altro filone importante è quello legato al cospicuo associazionismo e ai movimenti: L'Arcipelago e InformARCI dell'ARCI, UNITRE Canicattì, dell'Università delle Tre Età, Opinioni, dell'Associazione culturale Tecnopolis, Progetto Canicattì, dell'omonimo movimento (1994).

Un posto a parte occupa I Canicattinesi, quindicinale d'informazione locale, un Free Press allegato all'edizione di Agrigento de "La Sicilia". Al giornale collaborano alcuni canicattinesi, fra i quali ricordiamo il prof. Giuseppe Lauricella e il poeta Domenico Turco.

Di fronte a un fenomeno così lungo cronologicamente e radicato nella cultura locale sorge sincero l'auspicio che non ci si fermi alle sole mostre, comunque molto utili, ma che si vada oltre con un risveglio sia nella produzione giornalistica sia nelle ricerche e negli studi storici. Ricerche e studi che rendano vivi i morti giornali e che siano critici e non agiografici.

Salvatore Vaiana

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