7.4.12

CALOGERO MONTANTI, “Una storia siciliana fra Ottocento e Novecento” di Salvatore Vaiana

Edito dalla casa editrice Salvo Bonfirraro e presentato dal sociologo padre Ennio Pintacuda, è uscito di recente il libro di Salvatore Vaiana Una storia siciliana fra Ottocento e Novecento. Il lavoro è la ricostruzione, basata su un’inedita documentazione archivistica e su una ricca bibliografia, di eventi accaduti a Barrafranca fra il 1880 e il 1920 circa. “Il nucleo centrale della storia - scrive l’Autore - è costituito dalla quarantennale lotta ingaggiata da due partiti locali per la conquista o il mantenimento del potere politico-amministrativo.
Da questo nucleo si dipartono diverse vicende fra loro intrecciate”. La più incredibile di queste riguarda due fratelli sacerdoti, Benedetto e Raffaele Vasapolli, che nel 1876 spingono per motivi di interesse economico il giovane fratello Eugenio ad uccidere un cugino, il sacerdote Andrea Vasapolli (a questo episodio si ispira lo scrittore Andrea Camilleri nel celebre romanzo La mossa del cavallo: Andrea nel romanzo è il lussurioso padre Carnazza, mentre Eugenio è don Memè Moro).
I due corrotti sacerdoti alla missione religiosa preferiscono l’amministrazione di ingenti patrimoni, praticano il prestito ad usura e parteggiano per il partito dell’Avv. Luigi Bonfirraro contro il partito del dott. Benedetto Giordano.
La lettura risulta interessante oltre che per le numerose e incredibili vicende narrate, perché nella storia di Barrafranca di quel periodo sono presenti i principali ingredienti della storia della Sicilia di allora, riassunti dall’Autore nel sottotitolo del libro: Lotte politiche e sociali, brigantaggio e mafia, clero e massoneria a Barrafranca e dintorni.
L’Autore, esperto alla cultura del Comune di Canicattì, ha recentemente pubblicato sul nostro giornale una biografia su Giovanni Guarino Amella e presto pubblicherà il saggio storico La lotta al brigantaggio a Canicattì e dintorni da Francesco Bonanno a Cesare Mori. All’autore le nostre congratulazioni e un incitamento a continuare le sue ricerche storiche, anche su Canicattì.
Calogero Montanti

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