7.4.12

VINCENZO FONTANA, SANTINO LO PRESTI, Presentazione di "Storia della Camera del Lavoro di Canicattì"

“Quanti di voi conoscono veramente Marx? Quattro o cinque non di più” (I vecchi e i giovani di Pirandello). Verrebbe da parafrasare: - Quanti di noi conoscono storia del sindacato? – Un’occasione da non perdere per storicizzare “l’esserci” nella nostra Provincia. È con grande piacere che aderiamo all’invito della Cgil che celebra il centenario della sua istituzione con questa corposa pubblicazione, che narra del suo percorso nella nostra Provincia.
Ed, a maggior ragione, non potevamo esimerci se il nostro ruolo è l’attenzione alle vicende che hanno formato il cittadino e il lavoratore alla partecipazione civile secondo i valori di equità, giustizia e solidarietà. In particolar modo in un momento, come quello che stiamo vivendo, di crisi della società relativamente al rapporto lavoro/sviluppo individuale e sociale a vantaggio del rapporto lavoro/consumo che ha ridotto il senso etico dell’appartenenza a favore purtroppo del degrado sociale e ambientale.
   Nelle società precapitalistiche il lavoratore producendo, anche per se stesso, si sentiva partecipe del ciclo produttivo ed evidentemente della responsabilità civile ed ambientale, (ricordiamo persino i giocattoli autoprodotti, per non parlare dei beni agricoli); oggi nell’ambito della società capitalistica e post-capitalistica lo sviluppo dominante si è dimenticato dell’etica dell’economia svilendo dignità, valore, sicurezza, qualità e speranza. L’individuo è prima di tutto consumatore. La persona è chiamato solo a consumare senza partecipare alla creazione/responsabilità di ciò che usa o consuma, con evidenti effetti di disgregazione sociale, essendo venuti meno i collanti sociali-ambientali.
   Persino i luoghi dove avveniva e sarebbe ancora possibile l’aggregazione sociale, ovvero la presa di coscienza della realtà vissuta attraverso lo scambio di opinioni, quali la piazza, o la sala di attesa delle stazioni, sono diventati luoghi dell’“alienazione”, dell’identificazione col bene di consumo, ciascuno si estranea con il proprio telefonino o col proprio computer in un totale, speriamo reversibile, isolamento.
   L’uso distorto dei mass-media (non più la famiglia ancorché allargata riunita davanti alla TV) è al contempo un mezzo potente di disgregazione sociale, ciascuno davanti al suo personale schermo alimenta il suo individualismo.
   Questo libro, che ripercorre la storia della CGIL e dei suoi obiettivi di consapevolezza e socializzazione, ha dunque oggi questo grande ruolo, riportarci alla storia del sindacato, delle sinergie positive che ha generato con la forza socializzante e aggregante, potenziata dal potere creativo e di acquisizione del “pensiero critico” propria del testo scritto.
   Per tutto ciò, la Provincia Regionale di Agrigento, tramite l’Assessorato alla cultura sta molto lavorando nel favorire iniziative che riguardano la memoria e le inevitabili azioni della lettura e della scrittura, strumenti essenziali per la crescita dell’individuo sociale.
   Questo è dunque un’opportunità fondamentale, perché ricostruisce un periodo storico-sociale quale quello delle lotte dei lavoratori agrigentini, a cui ci sentiamo di appartenere, sapientemente realizzato dal professor Salvatore Vaiana, a cui va il nostro ringraziamento.

Ing. Santino Lo Presti
Assessore alla Cultura Provincia Regionale di Agrigento

Dott. Vincenzo Fontana
Presidente della Provincia Regionale di Agrigento

Nessun commento:

Posta un commento