21.11.09

DOMENICO TURCO, Anche Canicattì nel "Libro nero" della Sicilia delle stragi


Pubblicato su 

La Sicilia"

20 gennaio 2008










Venerdì 18 gennaio, a partire dalle 17:00, a Palazzo Stella si è celebrata la cerimonia di presentazione del best-seller curato dal Prof. Giuseppe Carlo Marino, La Sicilia delle stragi (Newton - Compton, Roma, dicembre 2007), che ricostruisce le pagine più tragiche della storia siciliana. Dalla vicenda dei pugnalatori al terrorismo mafioso degli anni Ottanta e Novanta. Co-autore di questa corposa raccolta di saggi è, tra gli altri lo storico e scrittore Salvatore Vaiana, originario di Prizzi, in provincia di Palermo, ma ormai canicattinese d'adozione.
Lo storico si è occupato del capitolo dedicato alla strage di Canicattì del 21 dicembre 1947, che provocò la morte di tre braccianti e di un carabiniere, oltre a circa ottanta feriti. Il Prof. Vaiana mette in discussione gli esiti giudiziari della vicenda, facendo sua la convinzione che i quattro colpevoli individuati e condannati per la strage siano in realtà estranei ai fatti. Vaiana condivide le ipotesi innocentiste sostenute da Lelio Basso, avvocato difensore dei presunti autori dell'eccidio. "Per la difesa quella del 21 dicembre era stata solo una "manifestazione pacifica e lecitissima". Ma, - ad un certo punto, lo sciopero generale sarebbe degenerato in un conflitto violento dovuto ai carabinieri, e, in particolare, aggiunge Vaiana - "alle incomprensione dei carabinieri verso le agitazioni sociali e i conflitti politici". “In altri termini,” - conclude lo storico citando Basso - “i manifestanti non fecero altro che reagire alla repressione popolare". In questo suo nuovo contributo il Prof. Vaiana, tuttavia, non attribuisce la strage alla repressione popolare da parte delle forze dell'ordine. Egli sostiene piuttosto che le cause della strage vadano rintracciate nello scontro tra contadini poveri e agrari, a loro volta probabilmente collusi con Cosa Nostra. Ma non tutti accettano la versione di parte ripresa in qualche modo da Vaiana. Come l'ideatore e webmaster del portale Canicattì, (www.solfano.it) l'avvocato Alfonso Messina: "il volere, tenacemente, applicare lo schema di Portella delle Ginestre alla strage del 21 dicembre 1947 non sta né in cielo né in terra. "La verità" - ha affermato Messina – “sta nella sentenza, passata in giudicato, ove vengono condannati i responsabili. Non si può, in modo assoluto, fare storia con i se e con i ma, con la situazione politica del momento". "A meno che," - conclude il webwriter - trattandosi di strage, non si richieda la riapertura del processo." Di queste diverse interpretazioni storiche della strage si sono occupate diverse importanti personalità accorse alla presentazione dello scorso venerdì. E quindi, oltre ai già citati co-autori dell'opera, Giuseppe Carlo Marino e Salvatore Vaiana, hanno offerto il loro interessante contributo il poeta, critico e scrittore Diego Guadagnino e il noto giornalista Mimmo Iacono, moderatore dell'incontro. Una curiosità: era presente anche Gaetano Acquisto, l'ultimo protagonista superstite degli inquietanti fatti del '47. Fatti che il libro curato dal Prof. Marino riporta alla luce, per fare a sua volta luce sui tanti misteri siciliani, e, in parte, anche di oggi.

DOMENICO TURCO
Pubblicato su "La Sicilia", 20 gennaio 2008.

Nessun commento:

Posta un commento