22.11.09

SALVATORE VAIANA, Le prime Società operaie a Canicattì e dintorni


Pubblicato su "Nonsoloagricoltura", n. 1, 1999.












In Italia la prima forma moderna di organizzazione operaia fu la società di mutuo soccorso. Essa ebbe funzioni prevalenti di assistenza ai soci in caso di invalidità e disoccupazione; fece germogliare l’idea che la classe lavoratrice ha interessi suoi propri, che possono essere contemperati, ma sono certo distinti dagli interessi delle altri classi sociali; fu il primo addestramento degli operai alla disciplina dell’organizzazione; fu diretta assai spesso da intellettuali borghesi ispirati ad idee di progressismo liberale e patriottico.
Nel 1860 in Italia si erano già costituite 193 società operaie di m.s. di cui 134 nel solo Piemonte, culla del movimento operaio, e 2 in Sicilia, a Corleone quella intitolata al patriota Bentivegna e a Palermo “La 1860 operaia mista”.
Nel decennio post-unitario le associazioni operaie aumentarono di numero e diventarono il luogo di scontro tra liberal-moderati, repubblicani e internazionalisti.
Fra il 1862 e il 1869 – scrive lo storico Renda - in provincia di Palermo sorsero in tutto 4 società operaie di mutuo soccorso […] In provincia di Catania 5 […]. Il quadro d’assieme ne risulta assai ridotto e inconsistente […]. La situazione mutò di colpo a partire dal 1876 […]. L’avvento della Sinistra al potere innescò un processo di democratizzazione che coinvolse anche gli strati popolari». In realtà, come risulta dalle nostre ricerche archivistiche, a metà degli anni sessanta nell’agrigentino c’era già un embrione di movimento operaio nelle zone minerarie e una stampa liberal-democratica portavoce di istanze insurrezionali, anticlericali e sicilianiste. Negli anni 1865-68 le principali testate giornalistiche girgentane erano “L’Operajo” e “Il Progresso Effettivo”, inizialmente pubblicato a Favara. L’Operajo, pubblicato, a partire dal 1865, ogni settimana a Girgenti, era ufficialmente l’«organo di tutte le società operaje della provincia di Girgenti», società a cui aderivano le prime avanguardie operaie delle numerose miniere. Attivissima quella di Sciacca, alla quale il 26 giugno 1864 Saverio Friscia indirizzava una lettera di risposta «all’affettuoso e cortesissimo indirizzo» che la società gli aveva rivolto, ringraziandola per il «sincero e indipendente suffragio» ricevuto, che gli ha permesso la conferma nella direzione politica «in servizio della Libertà e della unità della Patria ». Nel 1864, per iniziativa del sacerdote liberal-progressista Angelo Giudice e del sindaco Felice Bennardo, a Favara fu istituita una società operaia di mutuo soccorso, «col programma espresso - informava il delegato di PS - di escludere, nelle loro riunioni, qualunque discussione politica», ma, per motivi non precisati, «dopo di avere raccolto un centinaio di soci, intiepidì e cessò». Carattere diverso da quest’ultima ebbero quelle società operaie che assieme ad alcune logge massoniche del girgentino alla fine del ‘67 recepirono il messaggio socialista libertario del saccense Friscia e così, dopo che a Londra, il 24 settembre 1864, era stata fondata l’Associazione internazionale dei lavoratori, l’associazionismo mazziniano e quello liberal moderato furono gradualmente contrastati da quello internazionalista-bakuniniano, guidato nel girgentino da Antonio Riggio.
In questo contesto sono da inquadrare alcuni tentativi, mal riusciti, di fondazione di associazioni di mutuo soccorso a Canicattì a partire dagli inizi degli anni ’70, promossi da alcuni intellettuali della borghesia canicattinese fra cui l’avvocato Vincenzo Macaluso (repubblicano), il farmacista Nicola Narbone (internazionalista) e il commendator Salvatore Gangitano (liberale).
Intanto, ormai in rottura definitiva con l’Internazionale, Mazzini organizzava il congresso di Roma (1- 5 novembre 1871), l’ultima sua importante azione politica prima di morire. Vi erano rappresentate 153 società con 100 delegati. Riconfermato l’Atto di fratellanza del 1864, il congresso approvò a grande maggioranza un documento nel quale si aderiva esplicitamente alla dottrina sociale mazziniana. Gli anarco-internazionalisti però si dissociarono dai deliberati congressuali. Non sappiamo se fra le 153 società rappresentate al congresso vi fosse quella di Canicattì o fra i 100 delegati i suddetti intellettuali canicattinesi; certo è che il 4 dicembre 1871 il delegato di PS Lalomia inviava al Prefetto di Girgenti una “Riservatissima” riguardo a una «Società Operaia in Canicattì»:

«Ieri verso le ore 2 pomeridiane in una stanza di questo ex Convento di S. Francesco d’Assisi, questo Sig. Macaluso Vincenzo fu Angelo da Canicattì, riuniva circa N 60 dicenti operai da questa, onde volerne impiantare la Società in Canicattì. Egli dopo aver fatto a quella adunanza un breve discorso della istituzione di tale Società, la si scioglieva e così ognuno ritornava alle proprie case.
Intanto si fa osservare che Canicattì essendo un Mandamento dedito interamente all’agricoltura, non avendo fabbriche od opifici di sorta, scarseggia molto di operai, e quindi difficilmente, per non dire impossibile, potrà stabilirsi ed avere incremento una tale società, quantunque da quanto sinora si è potuto rilevare, si crede che vi siano circa 80 affiliati, la maggior parte dei quali tutta gente illetterata e di nessun conto, che va all’idea che facendo parte di detta Società, questa dovrà provvedere al loro bisogno e mantenimento, senza che si addicessero a lavoro o prestassero l’opera loro.
A quanto pare, lo scopo del sig. Macaluso nel voler mettere in campo in Canicattì tale società, della quale non dovrebbe sconoscere la difficoltà per essere un naturale da questa, fosse quello di un partito di affiliati, onde poi nella ricorrenza di Elezioni Politiche ottenere dei voti per Deputato al Parlamento, ove ha le sue aspirazioni, e così mettendosi all’estrema sinistra o ingolfandosi nell’anarchia, far continua opposizione al governo…».


Negli anni successivi al Congresso di Roma del ’71, l’organizzazione mazziniana, che in Italia conobbe una certa fioritura e rimase fino alla fine del secolo una componente importante del movimento operaio, mentre andava declinando l’internazionalismo anarchico, fu presente nel girgentino.

«Il 20 dicembre 1872 il Delegato di PS di Campobello S. Ciotta compilava uno «Stato della Società di Mutuo Soccorso» di Campobello in cui indicava il cav. Salvatore Gangitano Presidente Onorario della Società di Mutuo soccorso degli Operaj di Campobello, costituita il 1° ottobre 1872 ed avente come scopo «1° istruzione e lavoro, 2° soccorso materiale e morale». Riguardo al colore politico il Delegato Ciotta definiva gli associati «liberali attaccati all’attuale Governo» e nella «Osservazione sulle tendenze politiche e prevalenti» annotava ciò: «Siccome di recente fondata non ha dato prova di tendenza politica, ma però dai capi fondatori si rileva che lo scopo loro è primeggiare in tutte l’elezioni sia politiche che amministrative. La loro inclinazione sostenere al Marchese Rudinì attuale deputato al Parlamento e l’attuale sindaco, appoggiando al Cavaliere Gangitano».

«Nel 1873 vi fu il congresso regionale delle società affratellate in preparazione di un nuovo congresso che si tenne di nuovo a Roma nel marzo del 1874. Nei mesi precedenti c’era stato a Canicattì un notevole movimento per la costituzione di una associazione di mutuo soccorso, “la Società Mameli e Ciceruacchio”: «Primo atto della nascente Società fu l’adesione al Patto di Fratellanza votato in Roma e la nomina a Presidente onorario di Giuseppe Garibaldi, ed a soci onorari di Castellazzo, Giuseppe Petroni, Federico Campanella e Aurelio Saffi». Il 19 marzo 1874 il delegato di pubblica sicurezza di Canicattì Lalumia inviava al prefetto di Girgenti una lettera avente in oggetto il «13° Congresso Operaio in Roma»: «In esecuzione alla riverita contraddistinta Nota della S. V. I., relativa a volere da questo ufficio conoscere se in questa Giurisdizione sianvi società operaia che si faranno rappresentare nel 13° Congresso operajo, che avrebbe luogo in Roma nei giorni 29, 30 e 31 andante mese di marzo, e nell’affermativa chi e con quale mandato, chi scrive fa conoscere, che in Canicattì avendosi voluto impiantare una società operaia sotto la denominazione di Mameli e Ciceruacchio, la stessa già da qualche tempo trovasi quasi del tutto sciolta, anzi il Presidente a nome Messana Calogero avendo fatto in questi giorni dichiarazione a sua firma di non voler più far parte di qualche riunione, sia perché lo scopo non corrispondeva, sia i cattivi elementi che vi erano ammessi, certamente non potrebbe venire rappresentata in quel 13° Congresso».
Il 16 maggio 1874 il Prefetto di Girgenti compilò l’«Elenco dei comuni della provincia di Girgenti in cui esistono associazioni operaie di mutuo soccorso», ma, come si evince dalla seguente tabella, non vi figurava Canicattì: l’esperienza mutualistica canicattinese era stata effimera probabilmente per i motivi segnalati nel dicembre del 1871 dal locale Delegato di PS. Bisognerà attendere gli anni ‘90 per vedere a Canicattì la nascita di un movimento dei lavoratori che darà vita successivamente alla Società “La Redenzione del lavoro”e alla Società di mutua assistenza fra zolfatai.

D O C U M E N T I
(in Archivio di Stato di Agrigento)

Canicattì – Società operaia
Roma 16 Gennaio 1874
Ill.mo Sig. Prefetto di Girgenti
Rilevo dai giornali di Palermo che a Canicattì si è costituita una società di mutuo soccorso fra gli operai col titolo Mameli e Ciceruacchio.
Secondo le affermazioni di detti giornali, primo atto della nascente società fu l’adesione al patto di fratellanza votato in Roma e la nomina a Presidente onorario di Giuseppe Garibaldi, ed a soci onorari di Castellazzo, Giuseppe Petroni, Federico Campanella e Aurelio Saffi.
Non dubito che all’attenzione della S. V. non sarà sfuggita questa nuova associazione i cui principi sono fatti palesi dai primi suoi atti, e La prego di favorirmi gli accorrenti ragguagli sul conto della medesima.
p. Il Ministro
Gerra

ASSOCIAZIONI OPERAIE (1874)
Comune – Denominazione dell’Associazione - N° soci
Girgenti - Circolo Operajo Agrigentino - 135
Licata - Società Patriottica Licatese - 30
Racalmuto - Mutuo Soccorso - 152
Campobello - Mutuo Soccorso degli Operai - 51
Ravanusa - Società Operaja Garibaldi - 44
Lampedusa - Società di Mutuo Soccorso degli Operai di Lampedusa - 41
Menfi - Società Operaja di M. S. - 74

SALVATORE VAIANA

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