Molti dei protagonisti di questa ricostruzione storica non ci sono più, altri sono oggi pensionati che rivivono la loro giovinezza, le loro lotte, le loro speranze attraverso il ricordo, la memoria che, come fotogrammi di un film, rinnova immagini, sentimenti, dolori e gioie.
La Camera del Lavoro di Canicattì ha una storia lungo e, lungo le pagine che ha scritto, ha dato vita a quella che, molto genericamente, veniva definita “lotta di classe”.
Conosco Antonio Saccaro in quanto componente il Comitato Direttivo del Sindacato dei Pensionati ed in ragione del fatto che è il capo della Lega di Canicattì.
Dalla lettura delle pagine scritte da Salvatore Vaiana e dalle fotografie che inseguono i tratti di questa storia, Antono Saccaro mi si propone come un giovane picciotto che sa da quale parte stare, da quale postazione combattere, al servizio di chi mettere a disposizione la sua giovane vita che lo porta sino a qui.
A me sembra che quella giovinezza non solo non l’abbia perduta, ma rivive ogni volta che parla della sua, della nostra CGIL ed in particolare quando, ancora oggi, si pone come riferimento dei suoi compagni braccianti ed edili che ancora lo cercano e che, con lui, continuano a stare nel movimento sindacale da pensionati che non vogliono andare in pensione.
Tutto lo SPI regionale che lo ha ascoltato tante volte nei suoi interventi caldi, di un fuoco mai spento, forti di contenuti rivendicativi, di una rivendicazione sociale che non ha trovato mai assopito il suo cuore e il suo impegno.
Grazie Antonio
Nino Reale
Segretario Generale SPI Sicilia
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